<img alt="" src="https://secure.leadforensics.com/222484.png" style="display:none;">
Skip to content
todd-steitle-667598-unsplash
Florian Anderhub14 mag 20193 min read

7 Best Practice per una Landing Page che converta

La Landing Page è un touchpoint caratterizzato da dinamiche diverse da tutte le altre pagine di un sito. Se in generale vale la Best Practice dell’interlinking e l’utente è spinto a consultare tutti i contenuti che gli possano interessare, nel caso della Landing Page l’obiettivo è uno solo: la conversione. Come ottenerla? Le variabili sono infinite, ma esistono alcune regole che è bene seguire per ottimizzare queste pagine.

 

I contenuti che servono davvero

In generale, una Landing Page non deve avere troppi contenuti, ma neanche troppo pochi. Se un’informazione non serve per fare convertire l’utente, ti conviene eliminarla. Mentre se manca un dato che può aiutare la conversione, meglio aggiungerlo.

 

Sii generoso

Un Marketer e un potenziale cliente non sono mai sullo stesso piano. Non puoi pretendere di ricevere dall’utente quanto gli darai: la tua proposta deve essere allettante. Sii generoso, mettigli a disposizione qualcosa di interessante anche se lui ti fornirà giusto qualche dato. Nel caso in cui gli regalassi qualcosa di particolarmente ghiotto potresti chiedergli tante informazioni, ma altrimenti non esagerare con il numero dei campi nel form: questa cifra è direttamente proporzionale al tasso di abbandono.

 

Usa bene i colori

Spesso sono sottovalutati, ma i colori hanno il loro peso nel processo di persuasione dell’utente: in particolare, quello dei bottoni. Diversi test hanno dimostrato che cambiando il colore di una CTA, le percentuali di conversione possono scostarsi fino a più del 30%! In generale, il consiglio è quello di colpire l’occhio ma in modo armonico: cioè non scegliere per un pulsante un colore totalmente slegato dal resto del sito solo perché richiama l’attenzione, ma tra quelli che si sposano bene con la grafica è bene sceglierne uno che stacchi e sia facile da notare.

 

No alle distrazioni: via il menu e il footer

L’obiettivo di ogni azienda dev’essere avere un sito interessante e ricco di contenuti, che spinga un utente a navigarlo a lungo e a spostarsi da una pagina all’altra. Quando l’utente arriva su una Landing page, però, la logica si inverte: l’obiettivo unico deve essere la conversione, che diventa più difficile se l’utente va incontro a possibili distrazioni. Ecco perché la Best Practice vuole che da una Landing Page venga eliminato il menu di navigazione, e in molti casi anche il footer.

 

Sfrutta immagini e video

Un discorso a parte lo meritano invece i contenuti visuali, cioè foto e video. Che non vanno intesi come distrazioni (l’importante è che non siano cliccabili!), ma come elementi che aggiungono valore alla pagina e aiutano l’utente a convincersi della bontà del prodotto o servizio in questione. Al contrario, pagine molto lunghe e composte esclusivamente da testo rischiano di fare fuggire chi le naviga: meglio intervallarlo con contenuti visuali, per ragioni grafiche e di fruibilità.

 

Punta sul microcopy

Se pensi una Landing Page in ogni minimo dettaglio, e poi ti lasci andare a un testo standard soprattutto sulla Call to Action, perdi una grande opportunità. Il titolo del form, il testo del bottone, il titolo dell’header devono convincere davvero l’utente a convertire: mettiti nei suoi panni, cerca di risolvere un suo bisogno, se non ce l’ha crealo. Esistono tanti escamotage per provare a persuaderlo, non ce n’è uno che vada sempre bene: puoi puntare sulla scarsità (“Acquista uno degli ultimi XX biglietti…”), sul successo già raggiunto dal tuo prodotto (“Diventa uno degli oltre 500.000 che…”), sulla risoluzione di un problema (“Riprendi in mano la tua vita con il corso…”), e molti altri ancora.

 

Fai test più che puoi

Ogni Landing Page deve essere pensata e costruita nel dettaglio secondo la migliore strategia di Marketing. Ma solo i numeri diranno se converte oppure no. Se hai qualche dubbio, la soluzione è testare tutto: fai A/B test su bottoni, immagini, numero di campi nel form, l’importante è cambiare un solo elemento alla volta: detto questo, non c’è limite al testing!

avatar

Florian Anderhub

Dopo aver conseguito un Master in comunicazione all’Università della Svizzera Italiana, dal 2006 Florian Anderhub guida Ander Group. L’estrazione multiculturale, i 21 anni da imprenditore e la passione per l’innovazione tecnologica sono una garanzia di crescita per i suoi clienti.

ARTICOLI CORRELATI