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28 mar 20224 min read

Cosa fare e cosa evitare per dare una nuova identità al Brand

I motivi per riposizionare il Brand sul mercato possono essere i più disparati ma se l’azienda ormai ha bisogno di un Lifting, è il momento di affrontare di petto la questione. Perché è la seconda occasione di avere un Brand di successo, probabilmente l’ultima.

Fare Rebranding, mantenendo fede alla propria identità, significa creare un Brand a cui la massa delle persone si collega a livello “intimo” e personale, il che va al di là di una buona idea o di un prodotto ben funzionante. Il successo dipende non solo dall’efficacia della Brand Strategy e da un distinto sistema di Visual Identity ma da un lancio sul mercato ben assestato.

Per un'azienda lungimirante, è cruciale -dal punto di vista strategico- che il Brand ottimizzi con precisione assoluta il proprio messaggio, la grafica e il metodo con cui attrae il pubblico di destinazione. Ma a volte, quando questa precisione non riesce a centrare il bersaglio, una piccola boccata d’aria fresca regala nuova vita ad un Brand ormai superato.

Focus su: Rebranding.

Nell’approcciare un progetto di Rebranding, il primo aspetto che gli imprenditori immaginano di cambiare riguarda il colore del logo o un Font differente per il Blog del sito aziendale: ma c'è molto di più dietro alla revisione grafica -per quanto possano eccellere creativi e Designer- soprattutto perché un lavoro di Rebranding è più di un semplice nuovo logo riportato ovunque.

Quando si riposiziona il marchio, si apporta un cambiamento e tutti coloro che hanno una relazione con il Brand devono saperlo. Se invece si lancia un nuovo marchio, allora quel rapporto va creato da zero. In entrambi i casi, il pubblico ha bisogno di sentirlo ripetutamente in modo da ricordare quale sia il marchio e perché può diventare rilevante per lui. Alla fine, si tratta di creare fedeltà in modo che scelga quel marchio rispetto alla concorrenza.

Rebranding di successo: 4 step da seguire per non sbagliare

Lavorare dall'interno

È importante notare che il Rebranding non è solo rivolto verso l'esterno: anche il nucleo dell'azienda deve sentire (e rispondere positivamente) alla strategia.

Identifica i motivi che spingono l’azienda al Rebranding:

  • modernizzazione in ritardo?
  • combattere con un concorrente?
  • prendere le distanze da PR negative?

Il primo passo è comunicare onestamente all'interno dell'azienda (Internal Audience).

Solo comunicando gli intenti ai dipendenti prima di “lanciarli” in pubblico, l’azienda avrà la garanzia che tutti siano dotati di Slogan e immagini corrette -nonché adeguata formazione- per parlare della nuova strategia aziendale in modo aggiornato e sicuro. Gli sforzi di Rebranding emergono dall'interno e la parola d’ordine è coerenza. Se il lavoro per stabilizzare l’azienda sulle nuove fondamenta è impeccabile, il pubblico avrà molte più probabilità di recepirlo bene.

Procedere senza fretta

 

I risultati desiderati potrebbero tardare ad arrivare: Clic elevati, impennata delle vendite, passaparola positivo...fare Rebranding di corsa non è la risposta. In effetti, potrebbe condurre a modificare qualcosa del Brand che invece è essenziale e con cui i consumatori si identificano, producendo così l'effetto opposto.

Invece, una fase fondamentale del progetto di Rebranding riguarda la ricerca da effettuare prima di rivedere l'immagine dell’azienda. Da qui l’importanza di sondaggi e ricerche di mercato per delineare il profilo dei consumatori attuali, individuare i clienti potenziali da attirare, identificare gli aspetti del Brand con cui le persone entrano in connessione. Rivolgersi ad un'azienda di consulenza strategica garantisce assistenza in ogni passaggio, dal Web Design User-Friendly a una solida presenza sui Social Media, ad un logo elegante. Un lavoro di Rebranding - sia su larga scala che piccola - include loghi, grafica, siti Web, tono di voce, personalità, Packaging prodotti e presenza sui Social Media, per funzionare.

Creare un Payoff con un messaggio adeguato

 

La Palette di colori potrebbe essere a punto e la grafica risultare innovativa ma la parte del lavoro decisiva ai fini strategici, arriva adesso: un Payoff intelligente. Un frammento di beneficio che il Brand apporta alla sua audience e che risulta assolutamente necessario per colpire il Target giusto di clientela.

Trovare un Payoff calzante e inconfondibile, non è semplice: si può cominciare con un Brainstorming in azienda, tra i componenti del Team. Oppure provare l'Outsourcing ad un'azienda di consulenza strategica che utilizzerà i Copywriter interni per proporre alcune opzioni forti, consolidando così la presenza aziendale sul Web.

Rimanere fedele a se stessi

Viviamo in un'era di accesso a Internet febbrile. Se da un lato questo rappresenta un grande potere per le aziende, dall'altro aiuta i consumatori a recuperare informazioni in totale autonomia. Ora sono in grado di individuare un Brand debole e non autentico da lontano. Il che li fa correre direttamente tra le braccia di concorrenti più forti e credibili. Il modo migliore per combattere è scegliere sempre ciò che appare più coerente con il Brand. Le statistiche dicono che gli utenti prediligono i colori freddi su Instagram? Ma se l'arancione è parte integrante del Brand, va mantenuto. E questo vale per i video, gli eventi e ogni altro strumento di comunicazione con il pubblico: se non è in linea con l’identità del Brand, stravolgerlo per seguire i Trend del momento non pagherà nella strategia di medio-lungo periodo.

Se un prodotto non risolve un problema, non migliora lo status quo, allora non ha mercato. Se invece è utile ma comunque viene comunicato male, i risultati non saranno tanto differenti e il marchio non raggiungerà il successo atteso. L’obiettivo per l’azienda lungimirante invece è di rendere il Brand, sia Online che nella vita reale, un luogo sicuro che offre prodotti in linea con le richieste dei consumatori e mantiene le sue promesse, nella coerenza e nel rispetto dei valori che lo contraddistinguono.

 cta: tdb

 

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