Una chiacchierata sulla sostenibilità e sul futuro con Angelo Bernasconi, CEO di IFEC, sul piano energetico comunale e suo come saranno le città del domani.
Quando si parla di sostenibilità si pensa sempre a qualcosa di estremamente tecnologico, futuristico, innovativo. E questo è molto strano se si pensa che la sostenibilità è oggettivamente legata a ciò che di più antico c’è al mondo: la natura e le sue risorse.
Uno spunto interessantissimo da cui partire, per abbracciare uno stile di vita ecosostenibile e produttivo.
Ne abbiamo parlato con Angelo Bernasconi, CEO di IFEC Ingegneria SA, con cui, in Ander Group, abbiamo sviluppato il portale pianoenergetico.ch dove è possibile consultare il piano energetico del proprio comune e comprendere quali sono tutte le possibili combinazioni per delle soluzioni energetiche rinnovabili, in base alla propria situazione.
Una mappa di facile consultazione che mira a semplificare la lettura dei dati dei piani energetici comunali e che punta tutto su una comunicazione semplice e sull’interazione dell’utente.
Se ognuno di noi avesse a disposizione una mappa interattiva su cui verificare in modo veloce e trasparente la possibilità di aderire alle energie rinnovabili, ci sarebbe sicuramente un incremento delle richieste di pannelli fotovoltaici e co.
Sono già più di venticinque, i comuni del Ticino per il quale è stato elaborato un PECo e, come spiega Bernasconi, non ha nulla a che vedere con lo storico del comune. Tra i primi c’è stato il Comune di Cevio che, insieme ai suoi abitanti, ha intrapreso con entusiasmo questo innovativo programma.
Ma il progetto ha mire ben più alte della sostenibilità delle singole abitazioni.
Educare il cittadino alla responsabilità condivisa delle risorse energetiche, apre una strada verso il futuro.
Facciamo un esempio più concreto: se qualcuno sta costruendo la propria casa, può predisporre il garage alla colonnina per le auto elettriche. Non serve avere un’auto elettrica per farlo: stiamo parlando di installare un tubo, ma se la prossima auto che la persona in questione acquisterà, sarà elettrica, la sua casa sarà già predisposta alla ricarica. Al contrario, spesso siamo scoraggiati dall’acquistare un’auto di ultima generazione perché non sappiamo se in città o nel nostro quartiere ci sia effettivamente la possibilità di implementare le colonnine di ricarica. E questo vale anche per gli impianti solari, eolici, geotermici. L’informazione è potere ed è importante informare e responsabilizzare il cittadino sulle possibilità di contribuire in modo diretto ad un mondo che sfrutta meglio le risorse energetiche e rinnovabili che il pianeta ci offre.
C’è un grande senso di condivisione in questo progetto: dal suo inizio- nel 2014- ad oggi sono tante le istituzioni a cui IFEC è stata lieta di spiegare il programma. La Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana (SUPSI), ad esempio, è stata fondamentale nel percorso e ha avuto un ruolo importante nello sviluppo dello strumento di misurazione e condivisione dei dati.
E a proposito di SUPSI, Angelo Bernasconi si dichiara ottimista sull’approccio che le nuove generazioni hanno nei confronti dell’ecosostenibilità.
È una vera e propria battaglia per loro: sanno che un mondo ecosostenibile equivale ad un mondo migliore soprattutto in certi ambiti, come quello della mobilità che utilizza sempre più spesso le tecnologie Green e promette prospettive futuristiche, come le auto che si guidano da sole e che, dopo averci lasciato a casa, tornano in periferia a ricaricarsi, liberandoci dal problema dello smog e della presenza di auto nelle zone centrali e residenziali delle città.
È un argomento che sta a cuore agli studenti, come quello delle emissioni di CO2 che nel giro di pochi anni deve ridursi sensibilmente per evitare un ulteriore innalzamento delle temperature.
Ma i giovani sono molto attivi ed interessati. Del resto stiamo parlando del pianeta che abiteranno insieme ai propri figli ed è bello vedere quanto si impegnano per renderlo un posto migliore.