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Marco Marveggio11 ago 20252 min

Zona DNS: il nodo invisibile che può fermare la tua azienda

Zona DNS: il nodo invisibile che può fermare la tua azienda
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In uno scenario in cui la continuità operativa dipende da un insieme complesso di servizi interconnessi, la gestione della zona DNS resta paradossalmente uno degli elementi più sottovalutati — e più critici.

Ma a cosa serve il DNS?

Cos'è il DNS

Il Domain Name System (DNS) è un sistema fondamentale di Internet che traduce i nomi di dominio leggibili dalle persone (come www.esempio.com) in indirizzi IP numerici (come 192.0.2.1), permettendo ai computer di identificarsi e comunicare tra loro. Questa traduzione è la base tecnica che rende possibile la navigazione web e la fruizione di qualunque servizio online. Senza DNS, un dominio sarebbe solo un nome privo di destinazione.

A cosa serve il DNS

Oltre a consentire l’accesso ai siti web, il DNS è il collegamento logico che permette a molti altri servizi di funzionare correttamente: posta elettronica, piattaforme cloud, telefonia VoIP, API e sistemi di autenticazione.

Ogni record DNS è come un cartello stradale digitale: indica a Internet dove trovare il tuo sito, quali server gestiscono le email, come raggiungere servizi e risorse esterne. Se il cartello è mancante o errato, il traffico si perde.

Un’errata configurazione DNS può propagarsi come un evento sistemico

Un errore nella zona DNS non è un disservizio isolato: può avere effetti immediati e trasversali. Un record sbagliato può bloccare il sito web, interrompere l’invio e la ricezione di email, fermare chiamate VoIP e impedire l’accesso a servizi cloud o applicazioni aziendali.

Secondo uno studio di ThousandEyes, il 70% dei disservizi infrastrutturali che impattano l’esperienza utente è riconducibile a errori nei livelli DNS, routing o gestione dei certificati. In molti casi, questi errori si manifestano in pochi secondi e si propagano rapidamente all’intero ecosistema digitale dell’azienda.

Una falla di governance, prima ancora che tecnica

Il problema della gestione DNS non riguarda solo la tecnologia. Nella nostra esperienza, la zona DNS viene spesso:

  • affidata a fornitori diversi da quelli che gestiscono l’infrastruttura applicativa;
  • modificata senza un sistema di versioning o audit trail;
  • gestita da figure tecniche senza ownership strategica.

Questa assenza di governance crea un punto di fragilità latente: nessun problema… finché non si manifesta. E quando accade, il danno è immediato.

La proposta: trattare la zona DNS come un asset critico

Le aziende più mature integrano la gestione della zona DNS nei propri modelli di risk management digitale. Tra le best practice che consigliamo:

  • designare un DNS owner interno anche in presenza di outsourcing tecnico;
  • programmare audit periodici e controlli sugli accessi;
  • integrare la gestione DNS nei piani di disaster recovery;
  • affidarsi a fornitori che garantiscano presidio, monitoraggio e tracciabilità.

Custodire i dettagli che sorreggono il tutto

Sappiamo bene che la complessità tecnica della zona DNS può rappresentare un ostacolo per chi non dispone di un team IT interno. Per questo Ander Group agisce come partner strategico, assumendosi la piena responsabilità della sua gestione.

Non ci limitiamo a “configurare” record: li presidiamo, aggiorniamo e proteggiamo affinché i tuoi cartelli stradali digitali siano sempre al posto giusto, evitando interruzioni e garantendo la raggiungibilità costante dei tuoi servizi online.

In un contesto in cui l’innovazione corre veloce, ti aiutiamo a trasformare la complessità in controllo, liberandoti dal peso operativo e assicurandoti una presenza digitale sicura, stabile e sempre performante.

Con noi, il tuo dominio non è solo registrato. È sotto controllo. Sempre.

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Marco Marveggio
Come Senior Associate in Ander Group, Marco svolge attività di studio e ricerca finalizzata alla creazione di contenuti destinati a campagne pubblicitarie, social media e blog post. Laureato in Giurisprudenza, ama “il digitale” e le sue possibili implicazioni nel contribuire alla crescita aziendale. Il suo motto? Content is king!!