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Il Primo Rapporto Mondiale sulla Disabilità del 2011, ha stimato che oltre un miliardo di persone, pari al 15% della popolazione globale, vive con una forma di disabilità, di cui 101 milioni solo in Europa.
Eppure, il web continua a essere pieno di barriere invisibili che escludono milioni di utenti ogni giorno.
Dal 28 giugno 2025, con l’entrata in vigore dello European Accessibility Act (EAA), garantire un’esperienza di navigazione accessibile non sarà più un’opzione, ma un requisito.
Se il tuo ecosistema digitale non è ancora conforme, potresti trovarti di fronte a nuove sfide normative, ma anche a un’importante opportunità: rendere il tuo business più inclusivo e raggiungere una fetta di mercato che forse, fino ad ora, non hai mai considerato.
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Cosa rende un sito web "accessibile"?
Prima di entrare nello specifico della nuova direttiva europea e dei possibili effetti sul mercato svizzero, cerchiamo di definire cosa si intende con questo termine e quali sono le best practices per poterlo applicare.
Secondo il World Wide Web Consortium, per accessibilità web si intende
che siti web, strumenti e tecnologie sono progettati e sviluppati in modo che le persone con disabilità possano utilizzarli. Più specificamente, le persone possono:
- percepire, comprendere, navigare e interagire con il Web
- contribuire al Web.
Affinché un sito sia realmente accessibile e conforme alle Web Content Accessibility Guidelines, l’insieme delle linee guida sviluppate dal World Wide Web Consortium, è essenziale adottare una serie di accorgimenti tecnici. Ecco alcuni esempi:
- Codice compatibile con gli screen reader: per supportare le tecnologie assistive e permettere agli utenti non vedenti di navigare i contenuti tramite sintesi vocale o Braille.
- Impostazioni di contrasto e ridimensionamento del testo: per migliorare l’esperienza degli utenti con difficoltà visive e garantire un contrasto cromatico adeguato tra il testo e lo sfondo.
- Navigazione da tastiera: per poter navigare il sito con un ordine semantico senza l’uso del mouse.
- Controlli per animazioni e contenuti dinamici: per evitare che elementi grafici come flash, colori o animazioni lampeggianti possano causare fastidi a chi soffre di epilessia fotosensibile.
- Descrizione degli elementi non testuali: per migliorare l’accessibilità di immagini, video e suoni fornendo alternative testuali come alt text, sottotitoli o trascrizioni.
I vantaggi per le aziende: accessibilità = opportunità
L’implementazione di queste soluzioni, oltre a rendere il tuo sito web più inclusivo e conforme alle crescenti richieste normative, ti permetterà di ottenere un vantaggio competitivo e massimizzare il tuo ROI. Raggiungere una nuova fetta di mercato - ça va sans dire- permette alle aziende di ampliare la loro base di clienti e incrementare le potenzialità di vendita.
Non solo: avere un sito web accessibile migliora il posizionamento del brand, rafforzando la reputazione aziendale e dimostrando un autentico impegno verso la sostenibilità sociale. Allo stesso tempo, rendere l’esperienza utente più fluida e intuitiva per tutti, indipendentemente dalle diverse esigenze, favorisce un incremento delle conversioni e della soddisfazione del cliente.
Infine, una struttura chiara e contenuti facilmente fruibili migliorano la visibilità nei motori di ricerca. Secondo uno studio di Semrush, il 66,1% dei siti che utilizzano soluzioni di correzione dell'accessibilità, hanno registrato una crescita del traffico organico mensile fino al 50%: un dato che dimostra come essere inclusivi non sia solo una scelta etica, ma anche un elemento distintivo e competitivo nel mercato di riferimento.
L'adozione di soluzioni di accessibilità digitale permette di capitalizzare sui benefici strategici immediati, ma diventa anche una preparazione fondamentale per rispondere alle direttive imminenti, come lo European Accessibility Act (EAA).
EAA e le conseguenze per i brand svizzeri
Lo European Accessibility Act, in vigore dal 28 giugno 2025, mira a “migliorare il mercato interno dei prodotti e dei servizi accessibili rimuovendo le barriere create dalle norme divergenti negli Stati membri”.
La direttiva varrà per tutti i siti web e le relative aziende che offrono prodotti e servizi nell’Unione Europea indipendentemente dal loro settore di riferimento. Alcune eccezioni, a seconda dello Stato, verranno accettate per le microimprese con meno di dieci dipendenti e un fatturato annuo inferiore a due milioni di euro.
Sebbene al momento la direttiva non sia applicabile al nostro territorio, le aziende svizzere che operano nel mercato dell'Unione Europea dovranno comunque adeguarsi ai requisiti dell’EAA previsti nei paesi in cui offrono prodotti e servizi.
Iubenda, una delle piattaforme più autorevoli nel campo della tutela della privacy, e partner tecnologico di Ander Group, si sta muovendo in questa direzione sviluppando una soluzione semplice basata sull’intelligenza artificiale, per migliorare l'accessibilità digitale e garantire la conformità allo European Accessibility Act (EAA).
Ora, più che mai, è fondamentale agire tempestivamente e adeguare le proprie piattaforme digitali alle linee guida di accessibilità, rispondendo a un obbligo legislativo, e scegliendo una direzione strategica che possa apportare un valore tangibile.
In Ander Group restiamo sempre al passo con il cambiamento per offrire ai nostri clienti aggiornamenti costanti e soluzioni efficaci per affrontare le sfide di un ecosistema digitale in continua evoluzione.
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