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Florian Anderhub01 nov 20197 min read

Vecchia Dogana Guesthouse Il confine dei sogni

In quei giorni in cui il telefono non smette mai di squillare e lo schermo ci acceca, quando le scadenze si avvicinano sempre di più e l’orologio sembra girare fuori controllo, abbiamo tutti lo stesso sogno: fuggire in un luogo di pace e armonia. In un’accogliente casa illuminata dal sole, ricca di bellezza e abbracciata dalla natura, in cui non c’è spazio per lo stress della vita quotidiana

 

La maggior parte di noi sogna solo per un attimo, ma poi sospira e torna al lavoro, rassegnandosi di fronte alla realtà. Ma Elisabetta Lazzaroni non è come la maggior parte di noi: ha il potere di realizzare i propri sogni.

“Avevo sempre desiderato gestire un Bed & Breakfast, ma volevo che fosse un posto davvero speciale: ho vissuto in luoghi bellissimi, come Parigi, Londra e Barcellona, e ho standard estetici elevati. Dopo la scuola di Turismo avevo pensato di aprire una Guesthouse con uno studio di registrazione ai Caraibi, ma poi ho preferito guardare più vicino a casa, qui in Ticino”.

 

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“Io e il mio compagno Donato pensavamo di aver trovato il posto giusto – o almeno un posto possibile – nel 2012, ma l’acquisto è fallito. Eravamo molto scoraggiati, ma quella notte ho sognato una casa meravigliosa in un posto meraviglioso, e mi sono subito sentita in pace. Sapevo che non dovevo affrettarmi o scendere a compromessi: il posto perfetto si sarebbe rivelato. Un anno più tardi, mi trovavo di fronte alla Vecchia Dogana con le chiavi in mano: era la casa del mio sogno, sapevo che l’avrei trovata”.

Costruita a fine Ottocento come casa doganale al confine con l’Italia, la Vecchia Dogana si trova sulle sorgenti del torrente Lisora, nel comune di Astano. Un lago profondo, silenzioso e mistico si affaccia sull’edificio color ocra con le sue persiane color tortora. La vegetazione della collina si fonde con un bellissimo giardino senza recinzioni.

 

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Entrando nella Vecchia Dogana, l’impatto visuale è sorprendente. E c’è un motivo: la storia professionale di Elisabetta l’ha messa a lungo a contatto con le “arti”. L’altro suo impiego (la sua energia le permette di svolgere tre lavori part-time!) è presso il Laboratorio cultura visiva della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI), ma nel contempo è attiva su nuovi progetti in ambito turistico. Ha lavorato inoltre per dieci anni al Locarno Film Festival e nella produzione cinematografica, passando da Runner a Executive Producer; ed è anche Speaker per la televisione svizzera. Inoltre, il suo compagno è fotografo: condividono una meticolosa attenzione ai dettagli, un raffinato gusto estetico e un tocco cinematografico. La Vecchia Dogana è il loro teatro dei sogni.

“Quando siamo venuti qui per la prima volta, abbiamo capito che c’era bisogno di molto lavoro; abbiamo iniziato un grande progetto di restauro... con pochi mezzi finanziari per farlo! Così, abbiamo eseguito molti lavori personalmente e abbiamo recuperato e restaurato mobili di seconda mano adatti al contesto, puntando su oggetti riconoscibili provenienti da altri edifici pubblici, come le scuole. Al di là dell’aspetto economico, è stata una scelta estetica e di coerenza, che non vogliamo nascondere, ma della quale al contrario siamo orgogliosi”. Alcuni mobili, ad esempio, provengono dall’Albergo Milano di Faido, chiuso da più di vent’anni. Mentre le bellissime piastrelle della sala colazione provengono da un vecchio convitto di Bellinzona, così come altri arredi forniti dall’Associazione Alessia, un’associazione a sostegno della pediatria in Ticino: “Abbiamo faticosamente recuperato le piastrelle per poi trasportarle a mano nelle scatole per tre piani di scale, fino alla nostra auto: era luglio e c’erano più di 30 gradi! Le abbiamo poi restaurate e portate alla Vecchia Dogana: un lungo viaggio, ma ne è valsa la pena. Niente di tutto questo è stato il risultato di un progetto prestabilito, è stato un lungo processo di scoperta. L’edificio stesso ci ha fatto capire, un po’ alla volta, come restaurarlo”. E, soprattutto, c’è stato l’aiuto del Fondo di promozione regionale (FPR), promosso dall’Ente Regionale per lo Sviluppo del luganese (ERSL), che ha concesso una sovvenzione: “Sono stati molto pazienti perché il lavoro ha richiesto molto tempo, ma sarebbe stato impossibile senza di loro”.

La natura è la protagonista della Vecchia Dogana; da ogni finestra, una vista di splendide piante si estende su tutta la valle. “Quando siamo arrivati, il giardino e il cortile erano in pessime condizioni, con oggetti accatastati in modo disordinato. Per sistemarlo, mi sono stati utili i ricordi di un bellissimo giardino di una casa in cui vivevo tempo fa, con piante di montagna e alberi da frutto. Abbiamo ripulito i rifiuti e abbiamo iniziato a reimpiantare piante locali: e per ogni specie che abbiamo piantato, l’anno successivo ne abbiamo trovata una nuova accanto. Questa biodiversità ci ha stupito e continua a stupirci. Madre Natura è fantastica: fa di tutto per te, devi solo amarla!”.

 

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Se esiste il contrario del turismo di massa commerciale, basato su hotel identici e sulla concorrenza tra i siti di prenotazioni, è proprio la Vecchia Dogana: “Ho frequentato la scuola di turismo”, dice Elisabetta, “conosco bene il turismo di massa e ho voluto prendere una strada diversa. Per me la cosa più importante è l’ospitalità: accogliere i miei ospiti come padrona di casa, offrendo loro tranquillità, comfort, pace, bellezza. Ecco perché il soggiorno minimo è di due notti: il tempo necessario per lasciarsi alle spalle la vita di tutti i giorni e ritrovare se stessi”.

E di notte l’ospitalità ha un tocco in più, inaspettato: migliaia di lucciole sfrecciano tra i cespugli intorno al lago e lungo il torrente. “Questa sera siamo tornati in macchina”, dice un ospite, “e la valle era piena di piccoli punti di luce. Era come un sogno”. Ma questo non è un sogno: è vita reale, alla Vecchia Dogana.

 

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Dove la natura è libera di inventare 

Il progetto del giardino della Vecchia Dogana, in costante evoluzione, è fondato sul desiderio di sviluppare, soprattutto tramite il recupero e la preservazione delle specie locali, la massima biodiversità possibile. Un’attenzione particolare è data alle spontanee perenni e vagabonde (Verbascum, Cardo, Enotera) e a tante altre specie tipiche del territorio meno appariscenti: Elisabetta e Donato raccolgono i loro semi per spargerli in punti precisi, creando concentrazioni o abbinamenti inusuali e mettendone in risalto la bellezza. Tutto questo è possibile anche grazie alla decisione di procedere allo sfalcio di buona parte del prato di 2’000 metri quadri una sola volta all’anno, intervenendo esclusivamente a mano per la rimozione delle neofite infestanti. Un lavoro sfiancante ma affascinante, che ha permesso di osservare ancora una volta come la natura abbia la capacità di sorprendere se lasciata libera di creare.

La Toscana del Ticino 

La guesthouse si trova nella “regione dei laghi”, tra il lago Maggiore e il lago di Lugano, a pochi passi dal laghetto di Astano, nel Malcantone: la cosiddetta “Toscana del Ticino”, una delle aree più caratteristiche della Svizzera. Polmone verde del Ticino noto per suoi splendidi paesaggi, il Malcantone è un territorio ideale per chi cerca momenti di tranquillità, ma anche per chi desidera camminare nella natura, grazie ai suoi oltre 300 chilometri di sentieri. E non solo: anche il patrimonio artistico e culturale presenta vari punti di interesse, come la chiesa di Sant’Ambrogio a Cademario e quella di Santo Stefano a Miglieglia, con i loro campanili romanici e gli affreschi del XII e XIII secolo. Completano l’offerta del territorio le tradizioni gastronomiche, in particolare il settore lattiero-caseario, delle carni e dei salumi e le produzioni di vino e miele.

L’ospitalità è di casa

La Vecchia Dogana offre 5 camere: 4 spaziose stanze doppie (2 delle quali con letto supplementare per un bimbo) e 1 camera singola, per un totale di 9 posti letto + 2 bambini. I bagni sono condivisi sul piano: una decisione presa per non intaccare la peculiarità delle stanze. Tra i servizi più apprezzati dagli ospiti, c’è senza dubbio la ricca colazione: un momento al quale Elisabetta e Donato dedicano buona parte delle energie quotidiane. Il buffet offre un mix tra sapori stagionali e prodotti locali (burro, yogurt, formaggi e uova provenienti dalle aziende agricole locali), pane a lievitazione lenta con lievito madre proveniente da PaneLento di Lugano, una delle panetterie più raffinate della regione. E ancora torte fatte in casa, miele bio di produzione locale (CasaAstra, Mendrisio) e tanto altro ancora. Caffè, tè, tisane e frutta fresca di stagione rimangono poi sempre a disposizione nella cucina: un luogo molto apprezzato dalle famiglie per raccogliersi in momenti di relax e condivisione. D’altronde, l’obiettivo di Elisabetta è proprio questo: far sentire l’ospite “coccolato”, come se fosse a casa propria. La qualità dell’ospitalità della Vecchia Dogana è dimostrata da alcuni piccoli dettagli: lenzuola in lino, accappatoi e asciugamani a nido d’ape, tovaglie e tovaglioli in stoffa e sapone e saponette artigianali di SOALP Alpine cosmetics.

 


Wanderful Take

Il sentiero sale verso le montagne, diventando sempre più ripido e stretto man mano che procede. Quando segui il tuo sogno, ti può sembrare di scomparire dal mondo, di andare verso un vicolo cieco. Ma se hai pensato a ogni passo e hai acquisito la conoscenza di te stesso e della vita per sognare in modo chiaro, allora il sentiero ti porterà nel luogo dei tuoi sogni: il lago silenzioso, il giardino in fiore, la casa illuminata dal sole e dai colori caldi. E quando la padrona di casa ti accoglie, dì come abbiamo fatto noi: “This is Wanderful”.

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Florian Anderhub

Dopo aver conseguito un Master in comunicazione all’Università della Svizzera Italiana, dal 2006 Florian Anderhub guida Ander Group. L’estrazione multiculturale, i 21 anni da imprenditore e la passione per l’innovazione tecnologica sono una garanzia di crescita per i suoi clienti.

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